venerdì 25 novembre 2016

Italicum 2015 e Referendum 2016: l’oscura strategia di Renzi

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A circa dieci giorni dallo svolgimento del Referendum Costituzionale relativo alla riforma della seconda parte della Costituzione, mi prudono le mani e, poiché non le ho mai usate né mai le userò per manifestare la mia indignazione verso qualcosa o qualcuno, mi limiterò a scaricare il prurito sulla tastiera del computer.
Matteo Renzi, il giovanotto della ‘Ruota della fortuna’ e dall’incedere spavaldo, ha fatto approvare da un Parlamento dichiarato illegittimo una riforma della Costituzione che in pratica cambia la composizione e le attribuzioni del Senato della Repubblica.
Dal punto di vista giuridico poteva farlo perché la Corte costituzionale, pur bocciando il sistema elettorale con cui i deputati sono stati eletti, stranamente non ha inficiato la loro permanenza in carica. Non poteva farlo però dal punto di vista politico, perché la maggioranza che ha approvato la norma in questione è costituita da persone che alle elezioni non hanno avuto la maggioranza dei voti.
Ciò premesso, vado ora a contestare due scelte, particolarmente subdole, connesse a questa riforma.

1) La Legge Costituzionale è stata preceduta da una Legge sul sistema elettorale, che in pratica ripropone il Porcellum e assegna una maggioranza parlamentare del 54% a quella forza politica che, al netto del crescente astensionismo, potrebbe raggiungere al primo turno anche un risultato elettorale del 15-20% (data la frammentazione partitica italiana, l’ipotesi è largamente plausibile!).
Il fatto che la riforma della Costituzione sia stata strategicamente preceduta da una legge elettorale - che elimina i partiti piccoli e assegna ai partiti più forti quasi il doppio dei seggi ottenibili col sistema proporzionale - mette in pericolo gli equilibri democratici.
Se il Senato non può più votare le leggi ordinarie ed esprimere eventualmente la sfiducia al Governo, anche una piccola forza politica - che oggi è il PD, ma domani potrebbe essere un partito di ispirazione più marcatamente autoritaria – avrebbe la possibilità di governare a suo piacimento, senza alcun controllo istituzionale e popolare.

2) Per correttezza formale e sostanziale, la domanda che si pone al cittadino in un Referendum non dovrebbe mai essere formulata in modo tendenzioso. E invece ciò che ogni elettore leggerà il 4 dicembre sulla scheda col SI e col No, tendenzioso lo è, e non di poco.
Nel Referendum del 2001, ad esempio, il testo era asciutto, giuridicamente corretto: "Approvate il testo della legge costituzionale concernente "Modifiche al titolo V della parte seconda della costituzione"?".
In quello del 2005 il testo era: "Approvate il testo della legge costituzionale concernente modifiche alla parte II della costituzione?".
Nel Referendum confermativo del 4 dicembre 2016 il testo è purtroppo ben diverso: "Approvate il testo della legge costituzionale concernente "disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V della parte II della Costituzione"?". La differenza e la tendenziosità di quest’ultima formulazione salta anche agli occhi della persona più sprovveduta.

Per evitare ciò si poteva formulare il quesito in modo simile a quelli del 2001 e del 2005. Si dirà che, in questo modo, il cittadino poco politicizzato non avrebbe capito bene di cosa si trattasse. Ma ciò non corrisponde alla realtà, perché da molti mesi ormai tv, giornali e social network hanno trattato il tema abbondantemente.
Il problema vero è che in questo caso sarebbe mancata l’espressione ‘superamento del bicameralismo’, che implica logicamente che ‘la norma proposta è migliore di quella in vigore’; e sarebbero mancate le espressioni ‘riduzione del numero dei parlamentari’ e ‘contenimento dei costi’ che, prive di più approfondite spiegazioni, sono per gli Italiani come per le mosche il miele.
Non possiamo valutare in anticipo quanti voti farà guadagnare questo gioco politicamente e moralmente scorretto. Se, a questi voti, si dovessero poi sommare quelli guadagnati col sorriso immutabile e ipocrita delle showgirl di cui Renzi si circonda, il 5 dicembre potremmo avere delle brutte sorprese.
Facciamo informazione e… gli scongiuri di rito ritenuti più efficaci. Ognuno in modo ‘personale, libero e segreto’ (art. 48 della Costituzione). Per questi non ci sono premi di maggioranza!
c.m.